Giorgio 19 anni, ha già dato l’esame orale per la patente, ma nella pratica durante l’esame si agita e non riesce a dimostrare la sua efficacia nella guida. Suda e fa errori che non capitano durante le lezioni di guida.
Nella seduta rivive la situazione dove ha fallito già ben due volte, porta nel suo spazio se stesso e gli altri ragazzi agitati tutti grandi e ingombranti, visualizza molto giallo intorno a lui e agli altri ragazzi.
Ricollega questa agitazione all’asilo quando i parenti lo guardavano allo spettacolo di fine anno e lui piangeva e voleva scappare via e non riusciva a recitare la poesia a lui assegnata. Rivive con molta intensità questo ricordo con pianto e visualizzazione della platea delle luci, dei suoni e dei colori. visualizza la platea grande e lui piccolino con il desiderio di fuggire. Lavoriamo sulle sensazioni e sui ricordi ed alla fine visualizza lui che recita la poesia sorridente e a voce alta.
Visualizza l’esame e si sente sicuro e pronto ad affrontarlo, immagina l’ingegnere che ha un viso soddisfatto e ben disposto.
Nella seduta successiva arriva contento, è riuscito a superare l’esame tra l’altro la difficoltà è stata superiore alle previsioni, è stato chiamato per primo tra tutti gli esaminandi, ha guidato in un’ora di punta in un centro storico molto affollato. Mi racconta che l’ingegnere leggendo la sua scheda si era molto stupito nel constatare che ci fosse scritto che il ragazzo era molto ansioso e insicuro, e si domandava se non ci fosse stato qualche errore nell’impressione fatta in precedenza.
Giorgio era parso sicuro e competente, tra l’altro prima dell’inizio della prova aveva consolato tutti gli altri ragazzi in ansia e agitati.
Tutto era risultato semplice e affrontato con sicurezza e serenità.