Federica è una paziente che seguo per un grave lutto. Durante il nostro lavoro di elaborazione di questo problema mi presenta una sua ormai consolidata paura: la sua vita è stata costellata da tantissimi lutti che le hanno causato sofferenza e dolore insopportabile. Uno di questi avvenuto improvvisamente per incidente. Sua sorella ha perso la vita ormai tantissimi anni fa per incidente sulla Torino Milano.
Federica non riesce più da moltissimo tempo a guidare sull’autostrada, se non restando sulla corsia a lenta percorrenza sempre molto tesa e agitata dai camion e dalle auto che passano accanto a lei.
Cominciamo a lavorare su questo problema ed ovviamente viene collegato all’incidente in cui la sorella ha perso la vita. E’ una seduta in cui emerge tutta la rabbia e il dolore per la perdita, ma alla fine del lavoro Federica si sente tranquilla nell’immaginarsi alla guida della sua auto in autostrada.
Nel periodo della seduta la paziente doveva raggiungere un luogo che implicava il percorrere la tangenziale almeno una volta la settimana.
La settimana successiva a questo lavoro, mi racconta con stupore che aveva riscontrato una nuova acquisizione: dopo un po’ che stava guidando in tangenziale si è resa conto di essere sulla corsia di sorpasso e anche ad una velocità sostenuta. Da allora non ha più riscontrato questo problema e ormai questa paura è diventata un vago e quasi impercettibile ricordo quasi non ricollegabile a lei.
Si tratta spesso infatti di blocchi che si creano in noi per situazioni che il nostro cervello ha associato ad un pericolo che rende quell’azione assolutamente inaccessibile, un neurone nel nostro cervello si isola e ci rende assolutamente inabili e ripetitivi nel nostro comportamento e nelle nostre reazioni.
Il nostro cervello tende infatti alla salvaguardia della nostra sopravvivenza, tutto ciò che ci impedisce di fare è orientato, per la nostra mente, al nostro massimo bene, ovviamente è un punto di vista sinaptico, neurologico e limbico, relativo ad esperienze pregresse ormai anacronistiche, vissute in modo traumatico, che in momenti successivi sono spesso per noi limiti che con un adeguato lavoro sono superabili.
Investigationes demonstraverunt lectores legere me lius quod ii legunt saepius. Claritas est etiam processus dynamicus, qui sequitur mutationem consuetudium lectorum. Mirum est notare quam littera gothica, quam nunc putamus parum claram, anteposuerit litterarum formas humanitatis per seacula quarta decima et quinta decima.